giovedì 24 agosto 2017

FILM: "OVERDRIVE"


DATA USCITA: 23 agosto 2017
GENERE: Azione, Thriller
ANNO: 2017
REGIA: Antonio Negret
ATTORI: Scott Eastwood, Ana de Armas, Gaia Weiss, Clemens Schick, Simon Abkarian, Moussa Maaskri, Freddie Thorp, Magne-Håvard Brekke, Philippe Ohrel, Abraham Belaga
PAESE: Francia
DURATA: 96 Min


TRAMA OVERDRIVE:

Action thriller ambientato nel sud della Francia, Overdrive segue le audaci imprese dei fratelli Foster, criminali professionisti incappati negli intrighi della mafia locale. Andrew (Scott Eastwood) e suo fratello Garrett (Freddie Thorp), due ladri specializzati nel furto d'auto d'epoca, finiscono per errore nella trappola del noto boss Jacomo Morier (Simon Abkarian). Unica salvezza per gli sfortunati ladruncoli è accettare il rischioso incarico che il mafioso assegna loro: rubare la preziosissima Ferrari 250GT del 1962 dalla collezione di Max Klemp (Fabian Wolfrom), rivale di Morier  e noto criminale tedesco insediatosi in Costa Azzurra. Giunti a destinazione, gli uomini di Klemp non sono i soli da cui i Foster devono guardarsi le spalle: lo spietato datore di lavoro tiene in pugno anche la vita della fidanzata di Andrew. Per i due fratelli, pronti a vender cara la pelle, inizia una corsa contro il tempo tra incredibili acrobazie su ruote e sfrenati inseguimenti al cardiopalma.

CRITICA DI OVERDRIVE:

Inseguimenti, bellezze e adrenalina, sempre sul filo della legalità con stile. Ove​rdrive è il nuovo tentativo del cinema francese di creare un prodotto da esportazione, di fare di Scott Eastwood un nuovo Paul Walker, costruendo una nuova saga action automobilistica. Un cast corale fatto di caratteristi o volti nuovi, tutti rigorosamente bellissimi, per un film costruito sugli inseguimenti tutti tornanti e mare sullo sfondo del sud della Francia. Prevedibile e poco appassionante nel suo sviluppo narrativo, regala qualche emozione e una dose discreta di divertimento quando gli inseguimenti si sfogano a tutto gas, senza troppo uso degli effetti digitali.

RECENSIONE:

Un film d’azione che coinvolga delle auto sparate a velocità folle non può prescindere dalla riserva di velocità, inattesa e francamente inverosimile, che permette di inserire un’ipotetica marcia di riserva, un turbo che permetta all’eroe di lamiera di sopravanzare il rivale. Nella saga di Fast & Furious era il nitro, in questo action globalizzato con il cuore francese è, per l’appunto, l’Overdrive. Come il titolo di questo tentativo di dare il via a una nuova serie motori e ardori, inseguimenti ad alta velocità e protagonisti belli come il sole, meglio se con qualche taglio o macchia d’olio motore. 
Costruito intorno a Scott Eastwood - la cui somiglianza con il padre è sempre più incredibile -, sfrutta la propensione al rischio dell’industria cinematografica francese. Il produttore, ideatore e anima razionale dietro a Overdrive è Pierre Morel, prima direttore della fotografia e poi regista in proprio della scuderia Luc Besson, autore del primo Taken - da noi Io vi troverò -, oltre a From Paris with Love e Gunman. Proprio l’insuccesso di quest’ultimo sembra aver suggerito una svolta nelle scelte di casting: non più star americane più del passato che del presente, quando non un po’ bollite, come John Travolta e Sean Penn, ma puntare tutto su attori giovani e poco conosciuti da far crescere insieme alla serie. Proprio come il punto di riferimento Fast & Furious fece nel 2001.
La regia è del colombiano di formazione californiana Antonio Negret, che ha innestato l’immaginario della Costa azzurra, e dell’affascinante entroterra dell’estremo sud francese, con un canovaccio narrativo molto tradizionale. Al centro c’è naturalmente il protagonista con il suo buddy, in questo caso il fratello, alle prese con una carriera in ascesa come grandi esperti di bolidi d’epoca: sia per guidarli che per rubarli e servirli al ricco appassionato di turno direttamente in garage. Le cose iniziano a complicarsi quando i ricconi sono anche grandi imprenditori della criminalità in lotta per il controllo del traffico di droga a Marsiglia. Non mancano bellezze di sesso femminile ragguardevoli, stavolta un pizzico più coinvolte protettivamente nelle vicende del film, quantomeno per non scontentare le legittime pretese femministe.
Overdrive delizierà gli amanti di auto di lusso del passato, sfilano Bugatti e Ferrari, aggiungendo una patina retrò ai consueti inseguimenti, va detto piuttosto ben coreografati e divertenti. Che poi è quello che si chiede a questo film di genere, senza formalizzarsi troppo su svolte prevedibili o la consueta improbabile assenza della polizia. Corpi scolpiti e motori sono quello che promette Overdrive e questo troverete, con la promessa/minaccia di vederne ancora nei prossimi anni se il film incasserà bene, mettendo a frutto un finale più che aperto già servito per una nuova location di fascino.

SCENEGGIATURA: Michael Brandt, Derek Haas
FOTOGRAFIA: Laurent Bares
MONTAGGIO: Samuel Danési, Sophie Fourdrinoy
PRODUZIONE: Kinology, Sentient Pictures, Umedia


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